Caso Rocchetta: l’Umbria non è colonia per Multinazionali

Rocchetta.Colonia_Web-681x454

Confindustria difende l’illegalità? Credevamo che la nuova dirigenza umbra dell’associazione datoriale ponesse tra le sue priorità più sacre il rispetto della legge e dello Stato di diritto, unica via per dare certezza a famiglie e imprese anche in Umbria.

Ecco perché, dopo il silenzio assordante e di lunga data su molte crisi aziendali del gualdese, le dichiarazioni rilasciate sul caso ‘Rocchetta’ dal neopresidente Cesaretti suonano fuori luogo, a meno di ridurle a inopportuna difesa d’ufficio delle solite multinazionali di rapina: il M5S ribadisce come chi, per primo, metta a rischio i posti di lavoro, dopo i casi Merloni e le varie aziende ceramiche, sia proprio certa presunta classe dirigente italica -politica, associativa, sindacale- assai adusa a pratiche consociative, ma spesso disattenta nell’applicazione rigorosa delle regole, tanto da distorcere il mercato, impoverendo comunità costrette perfino a strapagare l’acqua medesima, quando a taluni potentati viene pressoché regalata.

Di più: se Confindustria -per definizione- ha davvero a cuore il diritto di proprietà, converrà che debbano essere esclusivamente i possessori del bene a decidere di come disporne, e non certo il Comune di Gualdo Tadino, che, da 40 anni, ha usurpato altrui ricchezze e seguita con faciloneria a svendere tutto in cambio di nulla, stile colonia britannica: ecco, assicuriamo ai cittadini che quell’era è finalmente conclusa anche grazie alla sentenza del Commissario agli usi civici. Ecco perché questa proroga sarà doverosamente bloccata, la Regione farà marcia indietro rispetto all’illegale atto assunto, mentre i reali proprietari delle aree saranno gli unici a potersi esprimere su cosa fare delle loro preziose risorse. Poiché si tratta di acqua, bene non delocalizzabile, cadono parimenti nel vuoto le minacce di disimpegno -dirette e oblique- da parte di questa multinazionale.

Non aggiungiamo altre parole alle patetiche osservazioni di Confindustria, associazione della cui inefficienza ha già detto la sua la trasmissione “Report” appena qualche settimana fa. Intanto, come sempre accade laddove manchi un virtuoso accompagnamento politico, ci penseranno nuovamente i giudici -e la Comunanza Agraria- a restituire ai cittadini di Gualdo Tadino quei milioni, anzi, quelle decine di milioni di euro, fin qui riservati alle già grasse tasche di ‘Rocchetta’ e dei Del Piero di turno.

Andrea Liberati,
M5S Umbria

Stefania Troiani,
M5S Gualdo Tadino

Questa voce è stata pubblicata in Comunicati Stampa M5S Gualdo Tadino, Comunicati Stampa M5S Umbria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.